Moreness #18: l’eredità universale di Papa Francesco
La scelta fra che cosa conta e che cosa non conta.
Buondì e buona festa dei lavoratori! Oggi parliamo dell’importanza sempre più urgente di scegliere fra che cosa conta e che cosa non conta.
In un mondo che spesso grida e corre, Papa Francesco ci ha insegnato la forza di parole silenziose ma rivoluzionarie: speranza, tenerezza, cura.
Parole semplici. Ma così semplici e potenti da cambiare prospettiva.
La newsletter di oggi è un piccolo viaggio dentro parole che sento il bisogno di non dimenticare.
Buona lettura!
Ciao, sono Giambattista e questa è Moreness, “the state of being more”. Leggo cose, vedo gente, prendo appunti e ogni due settimane condivido spunti originali per ampliare i miei punti di vista. Se questa mail ti è stata inoltrata, unisciti con un clic e iscriviti ora!
✉️ Moreness #18: l’eredità universale di Papa Francesco
"Non possiamo uscire da una crisi uguali a prima. Da una crisi si esce migliori o peggiori. Mai uguali." - Papa Francesco, TED Countdown 2020
Con la scomparsa di Papa Francesco, sento il bisogno di condividere alcune sue parole che da giorni mi risuonano dentro.
Ovviamente, il suo pontificato non si può racchiudere in due discorsi o in qualche frase memorabile. Ha fatto tanto, tantissimo di più: ha innovato, ispirato, guidato. Ma le parole che oggi vi riporto – ascoltate, lette, interiorizzate nel tempo – sono quelle che più sento mie, perché hanno saputo toccare corde profonde. Parole che parlano di un mondo che conosco, in cui vivo e lavoro, e che sogno, ogni giorno, di migliorare.
Nel mondo ci sono poche persone che, per ruolo e visione, possono davvero fare la differenza. Papa Francesco era sicuramente una di queste. Non solo perché sedeva su una delle poltrone più influenti al mondo, ma perché aveva scelto di usare quella posizione privilegiata per parlare di temi universali: la dignità dell’essere umano, l’importanza della tecnologia come strumento di inclusione, l’urgenza della crisi climatica, il bisogno di un’ecologia integrale capace di riconnetterci con la Terra e con noi stessi.
Temi che affronto, ogni giorno, anche per deformazione professionale, e che da tempo mi impegnano, nel mio piccolo, nella direzione tracciata – con lucidità e coraggio – proprio da lui.
Questa settimana voglio riportare alcune delle sue parole. Perché hanno saputo toccare corde universali, andando oltre ogni confine religioso.
"Come sarebbe bello se…"
Nel 2017, Papa Francesco intervenne a sorpresa sul palco del TED Talk “The Future You”. Un contesto decisamente inusuale per un Papa: un palco laico, aperto, globale, davanti a un pubblico fatto di scienziati, imprenditori, tecnologi e innovatori.
Ed è proprio per questo che le sue parole furono ancora più potenti. Parlarono al cuore, superando ogni barriera culturale o religiosa, arrivando a toccare ciò che è autenticamente umano.
"Come sarebbe bello se, alla crescita delle innovazioni scientifiche e tecnologiche, corrispondesse anche una maggiore equità e inclusione sociale. Come sarebbe bello se, mentre scopriamo nuovi pianeti lontani, riscoprissimo i bisogni del fratello e della sorella che mi orbitano attorno."
Viviamo un’epoca in cui la tecnologia promette di portarci su Marte, ma facciamo fatica a riconoscere chi ci sta accanto sulla Terra.
E allora diventa fondamentale fermarsi un momento e chiederci con sincerità: sappiamo ancora vedere chi ci orbita accanto?
Il progresso è importante, è necessario, è vitale per l'evoluzione dell'umanità, ma non può essere cieco. Serve uno sguardo più umano, capace di includere, ascoltare, prendersi cura. Perché la vera innovazione non è quella che accelera tutto, ma quella che avvicina le persone.
Speranza e tenerezza: rivoluzioni silenziose
In quel discorso, Papa Francesco parlò anche di speranza, e non certo come fuga dalla realtà o come ottimismo ingenuo che nega le difficoltà.
"La speranza è la virtù di un cuore che non si chiude nel buio, che non si ferma nel passato, non vivacchia nel presente, ma sa vedere il domani."
E chiudeva il suo intervento con un invito semplice quanto urgente: un invito alla tenerezza.
"La tenerezza è il cammino della vita. È guardare l’altro, ascoltare l’altro, toccare l’altro. Avere cura dell’altro."
Tenerezza non come debolezza, ma come forza rivoluzionaria. Una forza silenziosa, capace di cambiare radicalmente il nostro modo di vivere e relazionarci. In un mondo abituato a urlare, a schierarsi, a contrapporsi, la tenerezza è un gesto radicale. È la scelta di un modo diverso di abitare il mondo.
È scegliere la cura, l’ascolto, la presenza. È dire: "ti vedo, ti ascolto, mi importa di te."
E forse, è proprio nella scelta di vedere chi ci orbita accanto che comincia ogni vero cambiamento.
Dalla cura dell’altro alla cura della Terra
Nel 2020, in piena pandemia, Papa Francesco tornò a parlare sul palco di TED, questa volta nel contesto del Countdown: un evento globale sul cambiamento climatico.
"Viviamo un momento storico segnato da sfide difficili… Questo ci pone, tutti, di fronte alla necessità di una scelta. La scelta fra che cosa conta e che cosa non conta. La scelta fra il continuare a ignorare le sofferenze dei più poveri e a maltrattare la nostra casa comune, la Terra, o impegnarci ad ogni livello per trasformare il nostro modo di agire."
Per me, che lavoro nel mondo delle costruzioni per promuovere la sostenibilità, il cambiamento climatico è un tema quotidiano, concreto e urgente.
Ed è anche per questo che le parole del Papa mi hanno toccato così nel profondo. Perché andavano a confermare, con straordinaria chiarezza, l'intima connessione tra la cura della Terra e la cura delle persone.
Nel 2015, con l’enciclica Laudato si’, Papa Francesco aveva già tracciato una svolta epocale parlando di: un’ecologia integrale che tiene insieme ambiente, società, economia e spiritualità.
Una chiamata alla conversione ecologica che oggi è più urgente che mai.Un testo che ancora oggi è un riferimento imprescindibile, perché:
"Non possiamo continuare a spremere la Terra come un’arancia."
Una frase semplice. Diretta. Impossibile da ignorare.
Non è solo un’immagine. È un’accusa. Ed è, al tempo stesso, un invito a cambiare rotta.
Da qui, ci sono 3 messaggi che ci esorta a ricordare:
Educare per cambiare.
Il cambiamento ecologico richiede, prima di tutto, un cambiamento educativo. Non si può curare ciò che non si conosce e non si può proteggere ciò che non si ama. Ecco perché l’educazione ambientale, sociale e spirituale è fondamentale. Ma non basta trasmettere dati o nozioni: bisogna coltivare coscienza. Comprendere – davvero – che le emergenze climatiche sono legate ai nostri stili di vita, ai nostri consumi, alle nostre scelte quotidiane.
Nel suo intervento, Papa Francesco ha parlato di “fare un passo educativo”, un passo che porti a “una consapevolezza diversa, più profonda, più umana” del nostro impatto sul pianeta. In un’epoca in cui l’informazione è ovunque ma la consapevolezza scarseggia, e questo è un richiamo potentissimo.
Acqua e cibo: risorse vitali e diritti fondamentali.
Per Papa Francesco, acqua e cibo non sono beni di consumo. Sono diritti umani fondamentali. Non può esserci giustizia sociale senza giustizia ambientale. E non può esserci sostenibilità ambientale senza attenzione alle persone più vulnerabili.
Ha più volte ribadito come siano proprio i poveri a pagare il prezzo più alto della crisi ecologica: comunità che dipendono da suoli fertili, da acque pulite, da ecosistemi stabili – e che oggi vedono svanire queste certezze. Non si tratta solo di emergenza ambientale, ma di emergenza delle comunità.
Transizione energetica e rigenerativa.
La vera transizione non è solo energetica, ma economica, sociale, culturale.
“Non possiamo continuare a spremere la terra come un’arancia.”
Questa frase è diventata iconica. Descrive perfettamente un sistema che prende, consuma, distrugge – senza pensare alle conseguenze.
Ma è anche un invito a cambiare rotta. A non accettare più come inevitabile un mondo che saccheggia il suo futuro. Occorre ripensare un’economia che non solo “fa meno male”, ma che restituisce, ripara, cura.
Quindi, cosa mi porto a casa?
Mi porto a casa un invito alla tenerezza verso chi ci orbita attorno.
Mi porto a casa un appello alla cura – dell’altro e della Terra.
Mi porto a casa una visione di speranza: costruire il futuro ogni giorno, attraverso le nostre scelte quotidiane.
Papa Francesco ci ha lasciato parole che non dobbiamo archiviare perché parlano di noi. Delle nostre scelte. Del mondo che vogliamo – e possiamo – costruire.
"Non possiamo uscire da una crisi uguali a prima. Da una crisi si esce migliori o peggiori. Mai uguali."
E allora scegliamo di uscirne migliori.
E tu, come vuoi uscirne?
Scrivimi e raccontamelo. E se questa newsletter ti ha fatto riflettere, inoltrala a una persona a cui pensi possa fare bene leggerla.
Perché le parole, se condivise, non muoiono. Mettono radici. E, a volte, cambiano il mondo.
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💬 La frase del giorno
“Non serve andare lontano per scoprire l’universo. Serve iniziare a vedere chi ci orbita accanto.”
📚 Per approfondire
Why the only future worth building includes everyone TED 2017, è un appello potente e ispiratore alla solidarietà e alla responsabilità collettiva. Questo messaggio è particolarmente rilevante in un'epoca di grandi sfide globali, dove ogni individuo può fare la differenza.
Enciclica Laudato sì, è un documento fondamentale che affronta la crisi ambientale globale e la necessità di una conversione ecologica. L'enciclica non solo critica il consumismo e la degradazione ambientale, ma propone anche un nuovo modo di vivere in armonia con la natura, rispettando la dignità umana.
“È un imperativo morale agire contro i cambiamenti climatici - e i tre passi che possiamo compiere” TED Countdown 2020. Il videomessaggio di Papa Francesco per TED sul clima è un appello potente e urgente alla responsabilità collettiva per affrontare la crisi climatica. Papa Francesco sottolinea l'importanza di un nuovo modello di sviluppo che rispetti la dignità umana e protegga la nostra casa comune.
🎙️ Un po' di cose belle
Salute: Un team di ricercatori del MIT e di ETH Zurigo ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale in grado di identificare le diverse fasi del carcinoma duttale in situ (DCIS), una forma di tumore al seno preinvasivo. Questo sistema innovativo analizza immagini di tessuti mammari per determinare lo stadio della malattia, aiutando i medici a distinguere i casi che potrebbero evolvere in tumori invasivi. Grazie a questa tecnologia, si potrebbe ridurre il rischio di trattamenti eccessivi e migliorare la diagnosi precoce, offrendo un approccio più mirato e personalizzato. Un grande passo avanti nella lotta contro il cancro!
🏗️♻️ Architettura e design sostenibile
In questa sezione troverai spunti, progetti e riflessioni tratti dal mio lavoro quotidiano, con un focus su soluzioni sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Questa newsletter è nata da delle riflessioni raccolte in un primo post Linkedin (grazie Bruno). [Link]
Recentemente ho fatto un intervento interamente incentrato su un concetto di cui dovremmo iniziare a parlare molto di più, soprattutto quando parliamo di progettazione sostenibile. Si chiama “climate whiplash” ed è il nome tecnico per una sensazione che tutti, più o meno, abbiamo provato negli ultimi anni: quella di non capire più le stagioni. Ne ho parlato qui [Link]
✌️ Questo è tutto per oggi!
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Ti auguro un fine settimana fantastico!
Giambattista
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Il progetto artistico che accompagna la newsletter è a cura dell’artista Marco Ferrari.