Moreness #2: Siamo o facciamo il nostro lavoro?
Un modo per capire meglio come vi relazionate con la vostra professione
Buondì! Oggi parliamo del nostro rapporto con il lavoro.
Questa settimana vi scrivo da Feltre, bellissima cittadina veneta, dove ho avuto il piacere di celebrare per la prima volta un matrimonio civile. Ed è stato emozionantissimo.
Oggi voglio parlarvi di un tema che tocca profondamente le nostre vite e di cui ho avuto modo di parlare con alcuni amici: il benessere psicologico e il work-life balance.
A tal proposito voglio condividere con voi alcune riflessioni ispirate dal bellissimo TED Talk di Biancamaria Cavallini, tenutosi quest'anno a Venezia. Durante il suo intervento, Biancamaria ha esplorato la distinzione tra essere e fare il proprio lavoro, un tema che mi ha fatto molto riflettere sulla nostra relazione con la sfera professionale e su come essa influenzi il nostro benessere psicologico.
Immaginate un mondo in cui possiamo essere il nostro lavoro e allo stesso tempo vivere pienamente la nostra vita. È un equilibrio sottile e affascinante, ma fondamentale per il nostro benessere.
Siete pronti? Iniziamo!
Moreness #2: Siamo o facciamo il nostro lavoro?
Mio padre è architetto, un mio amico fa l’avvocato, ho un'amica che fa la giornalista e un'altra che è chef. E io? Io sono un esperto di edifici sostenibili.
Notate qualche differenza?
È tutto nei verbi: essere o fare.
Questo mi ha sempre incuriosito, finché non ho capito che la scelta del verbo riflette il nostro rapporto con il lavoro.
Quindi, vi chiedo: voi siete o fate il vostro lavoro? Questa risposta influenza profondamente la nostra relazione con il tempo, lo spazio e le relazioni. Ma cambia soprattutto l'interpretazione che il lavoro ha nelle nostre vite e il suo peso all'interno della nostra identità.
Tempo e Spazio: La Sfida dell'Equilibrio
Chi è il proprio lavoro spesso rischia di lavorare troppo. In Italia, secondo un rapporto del 2023 dell'osservatorio Mindwork, il 58% delle persone riferisce che il lavoro interferisce con la vita personale e familiare. Lavorare senza confini chiari tra vita privata e lavoro può portare all'overworking. Una collega di Biancamaria una volta le disse: "La mia vita è il mio lavoro, il mio lavoro è la mia vita." Questo può far pensare che non si smetta mai di lavorare, ma in realtà è una questione di saper gestire i confini.
Trovare l'equilibrio richiede due ingredienti fondamentali: autoconsapevolezza e autodisciplina. Dal TED di Biancamaria ho imparato che, anche se io sono il mio lavoro, il lavoro non è tutto me stesso.
Questa è una differenza sottile ma sostanziale. E anche se ancora non ho trovato una quadra perfetta, questo mi sta aiutando a stabilire i confini tra vita lavorativa e personale per essere qualcos'altro oltre al mio lavoro. Un cambio di prospettiva che mi ha permesso di imparare a ritagliarmi del tempo per altro, come scrivere questa newsletter ad esempio.
Chi riesce a fare questa distinzione spesso trova maggiore serenità.
Il Dilemma Generazionale: Un Pregiudizio da Superare
Non è una questione generazionale. Non importa se siete Millennials, Generazione X o Baby Boomers. Il modo in cui viviamo il nostro lavoro è influenzato dal tempo storico e dall'interpretazione personale che diamo al nostro ruolo. Alcuni lavori richiamano naturalmente l'essere, altri il fare, ma è sempre la persona a fare la differenza.
Con l'avvento del terziario, la digitalizzazione e lo smart working, stiamo assistendo a una trasformazione del lavoro che ci porta verso l'essere il nostro lavoro. Tuttavia, il fare non deve scomparire.
Oggi il lavoro è meno al centro ma più centrale, un elemento fondamentale nelle nostre vite che richiede un equilibrio tra realizzazione personale e benessere.
Secondo recenti studi sulla psicologia del lavoro, la chiave per raggiungere un vero work-life balance risiede nella capacità di definire e rispettare i propri confini. La ricerca mostra che le persone che riescono a stabilire dei limiti chiari tra lavoro e vita privata sono più soddisfatte e meno stressate. Inoltre, un interessante articolo dell'Harvard Business Review suggerisce di adottare strategie come il time-blocking e la pratica della "disconnessione digitale" per migliorare la gestione del tempo e ridurre l'interferenza del lavoro nella vita personale.
Sicuramente approfondirò queste tecniche prossimamente, soprattutto quella del time blocking, una strategia di gestione del tempo che ti consente di programmare ogni parte della tua giornata e che sto applicando nel mio quotidiano con discreto successo.
E voi, siete o fate il vostro lavoro?
Vi invito a riflettere e a rispondere: siete o fate il vostro lavoro? Questa semplice domanda può aiutarvi a esplorare come vivete la vostra relazione con il lavoro e a trovare un equilibrio più sano. Continuate a interrogarvi perché le risposte non sono mai definitive ma le domande ci permettono di crescere e adattarci.
In sintesi, Biancamaria Cavallini ci racconta che la nostra relazione con il lavoro è in continua evoluzione. Bilanciare essere e fare può sembrare complesso, ma è essenziale per il nostro benessere psicologico.
"Il lavoro non è solo quello che facciamo, ma anche quello che siamo. Tuttavia, non dobbiamo permettere che ci definisca completamente." – Biancamaria Cavallini
Ricordate, l'equilibrio richiede consapevolezza e disciplina, ma anche la capacità di accettare la delusione come parte del processo. Interrogatevi continuamente e trovate il vostro modo di vivere il lavoro.
📚 Cose interessanti online
Mindwork 2023 Report on Psychological Well-being in Italian Companies
Siamo o facciamo il nostro lavoro? | Biancamaria Cavallini | TEDxVenezia
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Giambattista