Moreness #7: Che cos’è davvero l’intelligenza artificiale?
L’AI sta cambiando tutto: ecco che impatto può avere su di te
Buondì! Oggi parliamo di intelligenza artificiale.
Ormai dai un anno mi sono immerso nel mondo dell'intelligenza artificiale (AI), un tema che non solo è al centro delle discussioni su tecnologia e innovazione, ma che sta letteralmente ridefinendo il nostro futuro.
Le domande sull’argomento sono tante:
È vero che l'AI risolverà la crisi climatica?
Renderà l'istruzione personalizzata disponibile per tutti?
Dobbiamo preoccuparci che l'AI possa sostituirci al lavoro?
O, al contrario, potrebbe significare che non dovremo più lavorare, grazie a un reddito di base universale?
Sono domande difficili ma, prima di tutto, cerchiamo di capire cosa sia realmente l'AI.
Questa volta non potrò supportare la newsletter con una documentazione scientifica in quanto il tema è ancora molto recente e in continua evoluzione ma una descrizione mi ha colpito particolarmente per la sua semplicità e profondità.
Mustafa Suleyman, co-fondatore di DeepMind e nuovo capo dell’IA di Microsoft, l'ha presentata in un TED Talk che ha davvero lasciato il segno. Se volete scoprire di cosa si tratta, continuate a leggere.
PS! Di AI ne parlerò anche alla conferenza "Progettare il Progettista 2024" il prossimo 26 Settembre a Roma, un appuntamento importante per chi, come noi, vuole capire meglio come affrontare e integrare l’IA nel proprio lavoro quotidiano, senza il timore di essere "sopraffatti". Ringrazio tantissimo APIL - Associazione Professionisti dell'Illuminazione per l'invito e non vedo l'ora di partecipare al panel. Per maggiori info vedi qui.
Se lasci un commento, metti un like o condividi questa newsletter con i tuoi contatti, te ne sarei davvero grato. Grazie! 😊
Moreness #7: Che cos’è davvero l’intelligenza artificiale?
Che cos’è davvero l’intelligenza artificiale?
Nel corso della storia, ogni decennio sembra aver portato con sé una tecnologia che ha cambiato il nostro modo di vivere: nel 1980, i computer hanno trasformato il nostro modo di lavorare. Nel 1990, Internet ha connesso il mondo in modi che non potevamo nemmeno immaginare. Nel 2000, i social media hanno cambiato il modo in cui interagiamo. Nel 2010, gli smartphone hanno messo il mondo intero nelle nostre tasche.
E ora siamo nel 2024… cosa c'è di nuovo all’orizzonte?
L’intelligenza artificiale generativa (in inglese artificial intelligence o AI). Una tecnologia che, senza ombra di dubbio, sta già iniziando a cambiare tutto ciò che conosciamo.
Ma che cos’è davvero l’AI e, soprattutto, come influenzerà le nostre vite?
AI: Non Solo un "Tool", ma Qualcosa di Molto di Più
Parliamoci chiaro: l'intelligenza artificiale è ovunque. È nei nostri telefoni, nei motori di ricerca, negli assistenti vocali che ci dicono il meteo o ci aiutano a trovare la strada. Ma possiamo davvero ridurre l'AI a semplici algoritmi e calcoli? O c'è qualcosa di più profondo?
Nel suo recente TED Talk Mustafa Suleyman, CEO di Microsoft AI, racconta un episodio che mi ha fatto riflettere. Una mattina, suo nipote Caspian, di soli sei anni, gli ha chiesto: "Zio, cos’è davvero l’AI?".
Una domanda apparentemente semplice, ma che ha messo Suleyman in difficoltà.
La sua prima risposta? "L'AI è un software intelligente che ha letto la maggior parte dei testi presenti su Internet e può parlare con te di qualsiasi cosa tu voglia."
Ma la replica di Caspian è stata altrettanto semplice: "Giusto, quindi è come una persona?".
Immaginate il silenzio. Suleyman, uno dei massimi esperti di AI, si è trovato davanti a una semplice verità: le definizioni tecniche non bastano più per descrivere questa nuova tecnologia.
Parlare dell'AI come un semplice "Tool" – uno strumento che ci rende più produttivi – è riduttivo. L'AI non è solo un altro strumento tecnologico; è qualcosa di più dinamico, qualcosa che sta diventando parte di noi. Sta evolvendo, cambiando, e interagisce con noi in modi sempre più profondi e complessi.
"Tool" è una parola che non cattura la vera essenza di ciò che stiamo costruendo.
L'AI: Una Nuova Specie Digitale?
Suleyman ci invita a immaginare un'idea affascinante e un po' provocatoria: e se l’AI fosse una "nuova specie digitale"?
Non prendetelo alla lettera, ma pensare all'AI come un compagno digitale, un partner nel nostro percorso di vita, può aiutarci a comprendere meglio la portata di questa rivoluzione. Le AI non saranno solo strumenti, ma compagni, confidenti, colleghi, amici e partner, ciascuno con una propria personalità e capacità uniche.
Presto, queste AI saranno non solo infinitamente conoscibili e affidabili, ma anche dotate di un'eccezionale intelligenza emotiva. Suleyman immagina un futuro in cui tutti noi avremo un tutor personalizzato, un consulente medico a basso costo (per prime diagnosi si intende), un assistente che ci capisce e ci supporta.
Questa visione non vi ricorda un po’ il film "Her" di Spike Jonze? Dopotutto non siamo così lontani da quell’immaginario.
La Velocità di Sviluppo dell’AI: Un Salto Epocale
E ora, fermiamoci un attimo e guardiamo indietro. Pensate alla velocità con cui tutto questo sta accadendo. Solo pochi anni fa, chi avrebbe mai immaginato che l'AI potesse essere creativa? Eppure oggi l'AI scrive poesie, compone musica, crea arte e addirittura inventa nuove molecole per la scienza.

La velocità con cui queste tecnologie stanno avanzando è incredibile.
Suleyman ci ricorda che siamo entrati in un'era completamente nuova. In appena 18 mesi, più di un miliardo di persone ha utilizzato modelli di linguaggio avanzati.
Un miliardo! E questo è solo l'inizio.
L’AI è passata dall'essere un progetto di nicchia a una forza globale in grado di ridefinire ciò che è possibile. In questo breve lasso di tempo, abbiamo visto l'AI passare da esperimenti teorici a rivoluzionare industrie intere, e le prospettive future sono persino più sorprendenti.
Qui uno degli ultimi video generato interamente con l’Intelligenza Artificiale.
"Will AI take my job?"
L’AI mi porterà via il lavoro? È una domanda che ci siamo posti in tanti, e ammettiamolo: l’idea che l’IA prenda il sopravvento è un po’ spaventosa. Esiste anche un sito (qui il link) che monitora l’impatto dell’AI sui diversi lavori, mostrando come l'intelligenza artificiale possa automatizzare attività ripetitive, liberando tempo per compiti più creativi e strategici.
Ma la realtà è che l'intelligenza artificiale non è solo un trend passeggero, è un cambiamento radicale che sta già trasformando il mondo del lavoro, soprattutto in ambiti creativi e ingegneristici.
Nel mio quotidiano lavoro in una società di ingegneria che progetta edifici sostenibili e quindi perché mai dovrei parlare di intelligenza artificiale?
Perché quello che vedo nel mio quotidiano non è un futuro in cui l’IA ci sostituisce, ma uno in cui l’uomo e la tecnologia collaborano. E lo vedremo sempre di più nei prossimi anni: professionisti che utilizzano strumenti avanzati per migliorare il loro lavoro, ottimizzare il proprio tempo e non per essere sostituiti. L'intelligenza artificiale non "ruba" lavori, ma li evolve.
Tuttavia, vi condivido un dato preoccupante: una ricerca di JLL ha rivelato che, nonostante machine learning e generative AI siano tecnologie con un impatto significativo previsto nel mio settore, il livello di conoscenza su queste tecnologie è sorprendentemente basso.

Perciò parlare dell’intelligenza artificiale è importante perché è il primo passo per chi, come noi, vuole capire meglio come affrontare e integrare l’IA nel proprio lavoro quotidiano, senza il timore di esserne "sopraffatti".
Cosa Significa Tutto Questo per Noi?
Ora immaginate un futuro in cui ogni aspetto della nostra vita sarà rappresentato da un’interfaccia conversazionale, un'AI personale che non solo ci capisce, ma interagisce con noi in modo significativo. Un’AI che non si limita a rispondere alle nostre domande, ma che ci aiuta a prendere decisioni, risolvere problemi complessi, e persino a gestire le nostre emozioni.
Queste AI avranno una conoscenza infinita e saranno precise e affidabili. Avranno un quoziente intellettivo quasi perfetto e, cosa ancora più importante, un'intelligenza emotiva eccezionale.
Saranno gentili, empatiche, solidali. Immaginate un futuro in cui ognuno di noi ha un tutor personale in tasca, capace di fornire consulenze mediche a basso costo o di rispondere alle nostre domande più intime.
E tu, come vedi l'evoluzione dell'AI? È solo un tool avanzato o qualcosa di molto più profondo?
Forse, è il momento di pensare all’AI come una parte di noi, un’estensione della nostra umanità. L'AI non è separata da noi, è parte di noi. Riflette i nostri desideri, le nostre ambizioni e le nostre paure. È l'insieme di tutto quello che è caricato online da informazioni e contenuti di massa fino alle nostre foto su Facebook, le nostre storie su Instagram e i nostri pensieri su X. Una sconfinata biblioteca di Babele con cui possiamo interagire.
E, come dice Suleyman, dobbiamo scegliere con attenzione quali AI portare nel mondo.
L'AI non è separata da noi, è parte di noi. Riflette i nostri desideri, le nostre ambizioni e le nostre paure. È l'insieme di tutto quello che è caricato online da informazioni e contenuti di massa fino alle nostre foto su Facebook, le nostre storie su Instagram e i nostri pensieri su X. Una sconfinata biblioteca di Babele con cui possiamo interagire.
Ma quindi cosa stiamo creando? Scrivetemi cosa ne pensate nei commenti.
L'Intelligenza delle domande
L'introduzione di nuove tecnologie ha sempre incontrato resistenza. Se pensiamo a come vennero accolte la stampa, l'automobile o Internet, vediamo che inizialmente furono viste come minacce. L'AI non è diversa.
Molte persone temono il cambiamento perché è difficile modificare ciò a cui siamo abituati. Tuttavia, come per le tecnologie passate, dobbiamo trovare il modo di convivere con l'AI, sfruttandone il potenziale.
L'AI generativa può diventare un prezioso strumento per l'apprendimento, ma deve essere usata per integrare e ampliare il nostro pensiero, non per sostituirlo. La chiave sarà insegnare a formulare le domande giuste.
Bertrand Russell, uno dei più grandi filosofi del XX secolo, si chiedeva: perché continuiamo a citare i filosofi dell'antica Grecia, anche se molte delle loro risposte sono oggi sbagliate? La risposta di Russell è chiara: continuiamo a citarli perché le domande che si ponevano erano giuste.
E forse, anche per noi, il segreto per convivere con l'AI sarà restare i padroni delle domande giuste.
“Perché continuiamo a citare i filosofi dell'antica Grecia, anche se molte delle loro risposte sono oggi sbagliate? Continuiamo a citarli perché le domande che si ponevano erano giuste.” Bertrand Russell
E quindi, cosa mi porto a casa? L’idea principale è semplice: l'AI non è solo un sofisticato strumento tecnologico, ma sta diventando una parte integrante della nostra vita quotidiana, in grado di comprendere e rispondere ai nostri bisogni. Il futuro dell'AI è nelle nostre mani, ma sta a noi decidere come utilizzarla, come conviverci e come plasmarla affinché migliori le nostre vite.
E per aver le migliori risposte bisognerà essere in grado di fare le domande giuste.
Ma quindi cosa stiamo creando? Scrivimi cosa ne pensi nei commenti.
📚 Cose interessanti online
TED Talk 2024: “What is an AI anyway?” - Il CEO di Microsoft AI Mustafa Suleyman, uno dei principali architetti dei modelli di AI che molti di noi utilizzano oggi, offre una nuova visione onesta e avvincente del futuro dell'AI, proponendo una metafora inequivocabile - una nuova specie digitale - per focalizzare l'attenzione su questo momento straordinario.
"Superintelligenza" di Nick Bostrom. Un libro che esplora i rischi e le opportunità dell'AI, scritto da uno dei maggiori esperti mondiali. Perfetto per chi vuole approfondire le implicazioni etiche e filosofiche dell'intelligenza artificiale.
"Decifrare il futuro del lavoro con l'intelligenza artificiale" su Wired. Un'analisi dettagliata su come l’AI sta ridefinendo il mercato del lavoro e cosa ci riserva il futuro.
🎙️ Un po' di cose belle
Sicurezza: Per sentirvi più sicuri e comunicare rapidamente in caso di pericolo, scarica l’app ufficiale del 112: Where Are U. Questa app vi connette immediatamente con le Forze dell’Ordine e i soccorsi, inviando automaticamente la vostra posizione e altre informazioni che scegliete di includere.
Collegata al Numero di Emergenza Europeo 112, l’app facilita le comunicazioni con polizia, vigili del fuoco e ambulanza, centralizzando i servizi di emergenza in un’unica Centrale Operativa. Potete scegliere tra chiamata normale, chiamata silenziosa o chat, a seconda della situazione. Inoltre, potete personalizzare il vostro profilo e aggiungere contatti di riferimento per le emergenze.
Felicità: Viviamo in un’epoca di notizie 24 ore su 24 e aggiornamenti continui sui social media, che spesso ci fanno percepire il mondo come sempre più caotico.
Secondo un recente sondaggio di Gallup, ecco le 20 cose che rendono le persone felici. La lista è rinfrescante perché si concentra sulle semplici gioie della vita, invece di inseguire status o follower su Instagram.
Una buona notte di sonno
Un cielo azzurro e ben soleggiato
L’estate
Ricevere un complimento
Prenotare una vacanza
Ridere fino alle lacrime
Avere un momento di tranquillità
Mangiare il tuo piatto preferito
Gli animali domestici felici di vederti
Guardare vecchie fotografie
Finire un bel libro
Aiutare una persona anziana
Finire un allenamento
Sentire i bambini ridere di gusto
Trovare parcheggio quando sei di fretta
Un’auto appena pulita
Quando la tua squadra vince
Una chiacchierata sincera con una persona cara
Fare volontariato o aiutare gli altri
Scoprire che i tuoi figli hanno fatto bene a scuola
La cosa che rende più felici le persone è una buona notte di sonno. Ha senso, perché dormire bene aiuta il corpo e la mente a funzionare meglio il giorno dopo.
Quando non dormiamo abbastanza, la nostra capacità di adattarci a nuove esperienze diminuisce, rendendo più difficile processare i ricordi e imparare cose nuove. La mancanza di sonno può influire notevolmente sul nostro umore, rendendoci più suscettibili a sentimenti di rabbia e risposte emotive intense.
Il sondaggio mostra anche che le azioni sociali di base possono portare molta felicità, come condividere una battuta con un amico, aiutare una persona anziana o passare del tempo con i propri figli. Inoltre, evidenzia l’importanza del dare agli altri per il nostro benessere mentale.
La buona notizia è che, quando ci sentiamo giù, ci sono molte cose semplici che possono facilmente renderci felici, la maggior parte delle quali si trova nel nostro giardino di casa. La vera lezione del sondaggio è che potremmo essere tutti molto più felici se adottassimo un atteggiamento di gratitudine e smettessimo di complicare le cose.
E a te cosa ti rende felice?